FRANCESCO MALUTAFRANCESCO MALUTAFRANCESCO MALUTAFRANCESCO MALUTAFRANCESCO MALUTAFRANCESCO MALUTAFRANCESCO MALUTAFRANCESCO MALUTAFRANCESCO MALUTAFRANCESCO MALUTAFRANCESCO MALUTAFRANCESCO MALUTAFRANCESCO MALUTAFRANCESCO MALUTAFRANCESCO MALUTA

FRANCESCO MALUTA NELLA CENSA DI SAN BENEDETTO BELBO

Aperto tutti i giorni dalle 10.30 alle 18.00

OPERE scelte

Perturbazione, 2022, olio su tela, 40×50 cm

L’ira della testuggine, 2022, olio su tela, 40×50 cm
Rendez-Vous, 2022, olio su tela, 60×50 cm

Non chi comincia ma quel che preserva, 2021 Olio su tela, 200×180 cm
Il titolo dell’opera è tratto dal motto usato dall’equipaggio della nave scuola Amerigo Vespucci e attribuito a Leonardo Da Vinci. Utilizzato per spronare i giovani cadetti a fare gioco di squadra per raggiungere gli obbiettivi preposti, il detto in questo caso vuole sottolineare l’importanza di un do- veroso cambiamento di rotta verso una coesistenza consapevole e sostenibile tra uomo e natura. Gli animali ritratti in un habitat fantastico e onirico, con spirito risoluto e collaborativo al di là della specie, sono intenti ad aiutarsi nel loro comune obbiettivo: raccogliere e nutrirsi di una nuova consapevolezza.

GUERRA FRA POVERI, 2021 Olio su tela, 180×200 cm

PORCI COMODI, 2020 Olio su tela, 80×60 cm

GALLETTE, 2021 Olio su tela, 60X80 cm

GUARDAMI, 2021 Olio su tela, 30X24 cm

AVANCE, 2021 Olio su tela, 18X24 cm

LUPO VAI VIA, 2020 Olio su tela, 80×60 cm

SBELLICATA, 2020 Olio su tela, 80×60 cm

FUSA, 2021
Olio su tela, 40×40 cm

BARUFFA MA NON TROPPO, 2020 Olio su tela,130×100 cm

ScAPPATI DI CASA, 2019 Olio su tela, 25×20 cm

ScAPPATI DI CASA, 2019 Olio su tela, 25×15 cm

CON LA PUPA TRA LE MANI, 2017 Olio su tela, 200×180 cm

FRANCESCO MALUTA BIO

Nato nel 1983, a Lovere (BG) Vive e lavora a Milano

FORMAZIONE

2013 MFA Pittura, Accademia di Belle Arti, Venezia 2009 BFA Pittura, Accademia di Belle Arti, Venezia

(*) indica che è stato pubblicato il catalogo in occasione della mostra MOSTRE PERSONALI

2019 “Cacciatori di mute”, a cura di Saverio Bonato, Casa Capra, Schio (VI)
2018 “Tiepida Simbiosi”, a cura di Michela Eremita e Ilaria Bonini, Orto Botanico dell’Università di Siena 2018 “Totoaba”, a cura di Rossella Farinotti, TRA Treviso Ricerca Arte, Treviso (*)
2018 “Bernoccolo”, Fonderia Artistica Battaglia, Milano

MOSTRE COLLETTIVE (selezione)

2021 “ENTR~ACTE”, Galleria Renata Fabbri, Milan
2020 “Be the difference with art”, Museo Civico, Bassano del Grappa, Vicenza (*)
2019 “Lunetta11”, Borgata Lunetta 11, Mombarcaro (CN)
2019 “YICCA International Contest of Contemporary Art”, Rizzuto Gallery, Palermo (*)
2019 “I baffi alla Gioconda 1996 – 2019”, a cura di Eva Comuzzi e Orietta Masin, Museo d’Arte Moderna Ugo Carà, Muggia (*)
2018 “Il Gemello Cattivo”, un progetto di Fondazione Malutta, Museo Santa Maria della Scala, Siena
2018 “XX Premio Vittorio Viviani”, Villa Vertua Masolo, Nova Milanese
2018 “Premio Combat”, Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno (*)
2018 “Teorie e tecniche dell’appuntamento”, a cura di Lisa Andreani, AKH (Anonima Kunsthalle), Varese (*) 2017 “Premio Fondazione Francesco Fabbri”, a cura di Carlo Sala, Villa Brandolini, Pieve di Soligo (TV) (*) 2017 “La costruzione di un errore”, a cura di Cescot Veneto, Palazzo Grassi, Venezia
2017 “Animalis”, a cura di Yellow, Collezione Zoologia, Comerio (VA)
2017 “Un dimanche à la campagne”, a cura di Lorenza Boisi e Simona Squadrito, Villa Vertua Masolo, Nova Milanese (*)
2017 “Studi Festival”, VIR Viafarini–in–residence, Milano
2017 “Baia Terra Nova”, a cura di Valentina Lacinio, Spazio (T) Raum, Milano
2017 “Collezione Malutta”, un progetto di Fondazione Malutta, Monitor Gallery, Roma
2017 “Painters Club”, un progetto di Baukje Spaltro, VIR Viafarini–in–residence, Milano
2016 “Open Studio”, VIR Viafarini–in–residence, Milano
2016 “Carrus Navalis”, a cura di Andrea Lacarpia, Dimora Artica, Milano
2015 “99ma Collettiva Giovani Artisti”, Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia (*)
2015 “Hang it on the wall”, a cura di Pietro Di Lecce, The Workbench, Milano
2015 “Some Velvet Drawings”, a cura di Eva Comuzzi, ArtVerona Fair, Verona
2015 “Rob Pruitt’s Flea Market”, a cura di Tommaso Speretta, A plus A Gallery, Venezia
2014 “Accademici paesaggi e non”, a cura di Saverio Simi De Burgis, Museo del Paesaggio, Torre di Mosto (VE)

RESIDENZE

2021 Workshops with elementary schools, NAH, Val Taleggio
2021 NAHR “Animali: Interdipendenza tra Specie”, residency program, curated by Ilaria Mazzoleni and Gabi Scardi, Val Taleggio
2019 San Gimignano – Grand Tour en Italie, programma di residenza, a cura di Michela Eremita, San Gimignano
2018 Fonderia Artistica Battaglia, programma di residenza, Milano
2017 Workshop “Twins” con Elio Grazioli, a cura di Michela Eremita, Museo Santa Maria della Scala, Siena 2016 – 2017 VIR Viafarini in residence, programma di residenza, a cura di Giulio Verago, Milano
2015 MadeinFilandia, programma di residenza, a cura di Luca Pancrazzi e Elena El Asmar, Pieve a Presciano
2015 Penthouse Art Space, programma di residenza, a cura di Harlan Levey Projects Gallery, Bruxelles, Belgio

PREMI

2020 Finalista di “Be the difference with art”, Premio Rotary Club under 40, Museo Civico, Bassano del Grappa, Vicenza
2019 Vincitore del 2° Premio di “YICCA International Contest of Contemporary Art”, Rizzuto Gallery, Palermo

2018 Finalista del “XX Premio Vittorio Viviani”, Villa Vertua Masolo, Nova Milanese
2018 Finalista del “Premio Combat 2018 Prize”, Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno
2017 Vincitore del Premio “TRA Treviso Ricerca Arte”, Ca’ dei Ricchi, Treviso
2017 Finalista del Premio “Fondazione Francesco Fabbri”, Villa Brandolini, Pieve di Soligo (TV)

Il bestiario favolistico di Francesco Maluta ci catapulta con ironia nella tragedia dell’infanzia, tra l’epica maestosità di feroci belve indomabili e la rassicurante e un po’ goffa domesticità degli ani- mali impagliati e dei peluche.
I dipinti ad olio, che siano grandi narrazioni epiche o piccole scene, si contraddistinguono per una tavolozza che spazia tra i toni acidi dei gialli–verdi e i profondi bruni–violacei sapientemente intrec- ciati per mostrare una visione apocalittica del mondo traversata da barlumi di speranza.

Spesso i titoli delle opere svelano il carattere celatamente beffardo dell’artista lasciandoci in attesa di un inaspettato finale, che sia salvifico o catastrofico non è dato saperlo. Ma liberato da qualsiasi trascendenza metafisica il mondo giocoso di Francesco Maluta fa riflettere sulla bestiale banalità delle vicende umane.

Barbara Garatti

TOTOABA, 2018
Vista dell’installazione presso la mostra personale Totoaba, a cura di Rossella Farinotti, TRA Trevi- soRicercaArte, Treviso, 2018

Totoaba è il nuovo progetto di Francesco Maluta concepito per lo spazio di Ca’ dei Ricchi a Treviso. La mostra, a cura di Rossella Farinotti, si compone di un ciclo di lavori inediti intimamente correlati che esprimono, con denuncia, lo sfruttamento del mondo animale per mano dell’uomo.
La totoaba è un pesce che vive nel Golfo del Messico, pescato ed ucciso per la sua vescica nata- toria. Questa viene venduta in Cina a prezzi esorbitanti, poiché considerata un potente rimedio na- turale per la salute, senza alcun fondamento scientifico. Francesco Maluta interviene nello spazio creando un percorso obbligato dove il fruitore, come in un elegante labirinto, si trova a seguire un rituale visivo. Una mostra articolata all’interno della sfera animale, ritraendo quelle specie che, per credenze popolari, vanità e inesistenti poteri curativi, stanno subendo in silenzio la propria estinzi- one.

Il visitatore è accompagnato in un viaggio sintetico, straniante e strutturato, per sottolineare la forza dell’umano, lasciato qui volutamente assente, e permettere a questi animali di essere finalmente liberi protagonisti: dalla vaquita, il cetaceo più piccolo del mondo, vittima collaterale della pesca fraudolenta della totoaba, al pangolino, perseguitato per le sue scaglie ritenute miracolose, ma composte da nient’altro che semplice cheratina; dalla tigre del Bengala il cui vino di ossa si imma- gina essere un elisir di lunga vita, al rinoceronte il cui corno porterebbe vigore e fertilità maschile.

Attraverso una pittura satura, dove la luce è densa e i colori non sempre aderenti al reale, Maluta presenta una foresta di dipinti di grande e piccolo formato, al cui interno si scova Bernoccolo, un raffinato corno che l’artista ha creato e fuso in bronzo, come oggetto da indossare. Come lui, an- che Totoaba si manifesta come un simbolo: un piccolo elemento da cui parte un’intera catena. Il luogo e le opere dialogano in una dimensione in cui la luce, resa innaturale, muta l’impatto visivo avvolgendo i soggetti in un ambiente onirico, illusorio, il cui carattere drammatico lascia spazio al suo aspetto più magico, e viceversa.


SFRATTO COATTO, 2018 Olio su tela, 200×180 cm

Il problema del pangolino è di essere un animale «prelibato». Le sue scaglie vengono usate in alme- no 15 differenti medicine tradizionali cinesi che ne prevedono l’utilizzo bollite, arrostite, affumicate o impanate. Inoltre la sua carne è considerata ottima e in Vietnam e Cina mangiarlo è diventato una sorta di «status symbol». In questi Paesi 1 kg di carne di pangolino viene venduto a circa 200 dollari. Si calcola che oltre un milione di pangolini siano stati cacciati e uccisi illegalmente negli ultimi 10 anni.


LE VEDOVE, 2018 Olio su tela, 254×190 cm
Vista dell’installazione presso la mostra personale Totoaba, TRA Treviso Ricerca Arte, 2018

Ogni settimana due tigri vengono uccise dal commercio illegale di pelle e ossa. Ancora oggi nel mondo asiatico parti di tigri come ossa, pelle, vibrisse, coda, cistifellea e tanti organi delle tigri ven- gono usati nella cosiddetta “medicina tradizionale”.
È così che le tigri scompaiono giorno dopo giorno. Nel 2010 il numero delle tigri in natura era di 3.200, il 97% in meno rispetto alla fine del secolo scorso. Ad oggi, la stima globale è di 3,890.