


SARA CORTESI, Lugo 1999
La pratica di Sara Cortesi si configura come un intreccio di gesti, in cui l’azione quotidiana si sublima nel simbolo e il domestico si innalza a visione. L’antico atto di raccogliere materiali organici, un tempo legato alla mera necessità della sopravvivenza, subisce una metamorfosi: attraverso la crisalide del processo artistico, si trasfigura in forme che trascendono l’utile e si aprono all’evocazione. In questa alchimia della materia, la sostanza naturale si emancipa dalla sua funzione originaria per librarsi in una dimensione in cui il confine tra scultura e rito, tra il tangibile e l’ineffabile, si dissolve.
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OPERE

Margini, 2025
vetro, dimensioni variabili, set di 8 sculture









Hula Hoop, 2025
legno lamellare, faggio, terracotta, foglia di palma, spago,
filo di rame, acrilico, smalto
140 x 88 cm



Merlo, 2024
Carta di riso, acquerello, colla vinilica, bambù, scarabeo, ecopelle, mollette, fil di ferro, legno di palma,
148 x 50 cm


Falena, 2024
Canne di fiume, filo di ferro, foglie di bambù, fiore di pampas, argilla, barre in alluminio tessuto, matita.
200x200x250 cm




Orecchino da parete, 2024
Carta di riso, coloranti alimentari, orecchino ad anella, bambù, filo di cotone, perline.
50 x 38 cm
Babushka 2024
carta di Riso, acquerello
18x18 cm


No dirty thoughts in heaven, 2023
Fibra di manila, colla vinilica, garza di cotone
176×135 cm

Self portrait, 2024 Canapa di manila, colla vinilica, perline di plastica, elastico, tessuto, acquerello, 73 x 33 cm