Torna Buona Fortuna Ribelli, la festa dell’arte contemporanea nelle Langhe a cura di Lunetta11.
Con un calendario espositivo che va dall’estate all’autunno, la galleria Lunetta11 insieme a tre comuni dell’Alta Langa, Mombarcaro, Dogliani e San Benedetto Belbo, e in collaborazione con Galleria Studio G7 e Umberto Benappi Arte Contemporanea, riporta sul territorio l’inno alla sfrontatezza e al fuori standard, alla voglia di smontare l’ordinario per tracciare traiettorie collettive nuove e avveniristiche tra arte, natura e esseri umani.
Esplorare Buona Fortuna Ribelli è molto più che visitare una mostra d’arte, è vivere un’esperienza unica immersi nel paesaggio italiano, un viaggio in un territorio avamposto della ricerca artistica contemporanea.
Buona Fortuna Ribelli è realizzata grazie a SIPAL S.p.a., un’azienda leader
internazionale nell’ingegneria e nell’innovazione tecnologica. Lo spirito dinamico e intraprendente che da sempre la contraddistingue fa sì che da quest’anno insieme a Lunetta11 si apra allo sviluppo culturale nelle Langhe attraverso una vocazione visionaria per l’arte contemporanea.
Domenica 18 giugno, ore 11.30
Giovani Cuori Correte Liberi
Cappella della Sacra Famiglia, Dogliani
opere di Tano Festa, Lorenzo Modica, Pierluigi Scandiuzzi e Mario Schifano mostra a cura di Lunetta11 e in collaborazione con Galleria Studio G7
da domenica 18 giugno a domenica 16 luglio
inoltre da martedì 20 giugno al 30 luglio i due giovani cuori avranno una collettiva dedicata a Lunetta11, Borgata Lunetta (Mombarcaro)
Buona Fortuna Ribelli apre domenica 18 giugno alle 11.30 con la mostra Giovani Cuori Correte Liberi nella suggestiva Cappella della Sacra Famiglia di Dogliani, dove le opere di due giovani
artisti, Lorenzo Modica (Roma, 1988) e Pierluigi Scandiuzzi (Padova, 1993), sono affiancati da due dei più importanti artisti della scuola Pop romana di Piazza del Popolo che negli anni ‘60 fece della capitale un centro di attrazione culturale unica in Italia: Tano Festa (Roma, 1938 – Roma, 1988) e Mario Schifano (Homs, 1934 – Roma, 1998).
Lorenzo Modica, recentemente vincitore della residenza outdoor 2023 del Nuovo Forno del Pane, progetto curato dal MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, possiede una straordinaria capacità di sintesi e urgenza pittorica simile quella che ha reso Mario Schifano uno degli artisti più ricercati e amati degli anni Sessanta e Settanta italiani. Modica prende ispirazione dalle strade delle città, dalle vetrine vuote, dai mercati, dagli oggetti di scarto, dai muri. Per esplorare la tensione tra l’io e il mondo, l’artista utilizza modelli formali e unità visive provenienti da strutture narrative collettive. Raccoglie e riutilizza immagini e materiali, proprio come la scuola romana di Piazza del Popolo riutilizzava le iconografie del boom economico rimescolandole a quelle di un passato politico e storico più o meno recente.
Scandiuzzi, pittore padovano già conosciuto per l’appartenenza alla mostra Venice in Case curata da Luca Massimo Barbero, dipinge un mondo di oggetti che ci riconduce alle prime opere di Tano Festa che proprio attraverso la sopravvivenza degli oggetti nel tempo ha dato vita con le sue famose “persiane” e con gli “obelischi” ad una nuova interpretazione della pittura scultorea che ancora oggi risulta fortemente innovativa. Le opere di Scandiuzzi sono frammenti eterogenei volti a restituire o evidenziare la dignità e la forza che ogni oggetto o corpo fisico possiede; senza creare distinzioni e classifiche, tutto può essere motivo di bellezza e verità: da un vecchio candelabro a un soprammobile kitsch. “Credo che ogni cosa abbia un suo significato e una sua valenza ma non vedo su due piani differenti una pallina da tennis e un pianeta o una stella nello spazio” (Pierluigi Scandiuzzi).
Alcune delle opere di Tano Festa e Mario Schifano scelte per accompagnare questo dialogo intergenerazionale provengono da importanti collezioni private e da più di trent’anni non si mostrano al pubblico. Giovani Cuori Correte Liberi è un’occasione per reimmaginare un leitmotiv che attraversa tutta la pittura italiana contemporanea.
La mostra è a cura di Lunetta11 e in collaborazione con Galleria Studio G7 e nasce dall’opportunità del premio speciale gallerie del Combat Prize di Livorno, che dallo scorso anno mette in contatto una ristretta selezione di gallerie con gli artisti finalisti e invita ad una produzione espositiva che coinvolga un artista prescelto dalle gallerie invitate.
Si ringraziano le collezioni private che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto.
Sabato 9 settembre, ore 15.30
David Tremlett, omaggio a Ezio Bosso
Cappella della Sacra Famiglia, Dogliani
Opera site-specific temporanea di David Tremlett mostra a cura di Lunetta11
da sabato 9 settembre a domenica 5 novembre
David Tremlett (St. Austell, Cornovaglia, 1945) torna nelle Langhe per omaggiare l’amico e musicista Ezio Bosso, scomparso di recente. Sceglie come luogo per un wall drawing denso di materia la Cappella della Sacra Famiglia di Dogliani, chiesa dalla inconsueta architettura ed eccezionale ubicazione, che pur mantenendo un’atmosfera sacrale ben si adatta ad un omaggio intimamente laico. David Tremlett ricorda Ezio Bosso con un’opera a lui dedicata.
Domenica 10 settembre, ore 11.30
Simone Settimo, Guendalina Urbani e Oliviero Fiorenzi
Galleria Lunetta11, Borgata Lunetta (Mombarcaro)
Mostra personale di Simone Settimo nelle sale della galleria
Opera site-specific di Guendalina Urbani nella Cappella di San Rocco di Mombarcaro, in
collaborazione con la galleria Umberto Benappi Arte Contemporanea Opera site-specific di Oliviero Fiorenzi nei prati di Lunetta
da domenica 10 settembre a domenica 5 novembre
Dopo il progetto speciale “In Mezzo al Ruggito” inaugurato in primavera a Torino a Casa Gramsci, Lunetta11 torna a presentare l’opera pittorica di Simone Settimo (Padova, 1978) attraverso una personale a lui dedicata.
Uscito dalla scuola veneziana nei primi anni duemila Settimo ha alternato il lavoro pittorico ad una intensa attività da fotografo di reportage. Molte le mostre alle sue spalle, tra cui la “Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo” curata da Achille Bonito Oliva. Dalla ricostruzione storica attraverso un’indole da archivista e collezionista di oggetti pop, alla fotografia, passando sempre per la via maestra della pittura. Simone Settimo inaugura nel 2023 una nuova stagione del suo percorso in cui la pittura sembra ritrovare un protagonismo ruggente.
Guendalina Urbani (Roma, 1992) presenta nella Cappella di San Rocco di Mombarcaro l’opera site-specific “Evasioni”. Una catena che diviene porta, un passaggio che brilla nel buio della cappella attraverso una cromatura specchiata. Una scultura che dialoga simbolicamente nella Capella con l’affresco cinquecentesco della Cavalcata dei Vizi di Antonino Occello da Ceva, pittore di area monregalese, e che raffigura i sette vizi capitali incarnati da personaggi che cavalcano animali simbolici legati fra loro da una lunga catena diretta verso le fauci di un drago.
Urbani è vincitrice nel 2022 del Premio Young-Regione Lazio. Dal 2018 è uno degli undici membri di Spazio In Situ, un artist run-space nella periferia di Roma. La sua ricerca si concentra sul rapporto tra percezione, intesa come processo volto a ricevere e decodificare informazioni che possano confermare l’esistenza di un mondo esterno, ed il sogno, pregno di residui di percezione dello stato di veglia, al fine di generare immagini reali ma nel contempo irreali. Lavora principalmente con l’installazione e la scultura creando oggetti immaginari, contraddittori e ambigui. Nei suoi lavori combina materiali di varia natura basandosi sull’improbabilità dei loro accostamenti, cercando di creare opere che stimolino gli spettatori a valutare diverse interpretazioni della realtà stessa. È rappresentata dalla galleria Umberto Benappi Arte Contemporanea.
Opera site-specific di Oliviero Fiorenzi (progetto in fieri).
Oliviero Fiorenzi (Osimo, 1992), lavora tra Milano e Ancona. Vivendo tra questi due contesti, ha sviluppato una particolare sensibilità per il tema del paesaggio. Attraverso la sua personale esperienza costruisce un complesso apparato figurativo segnico grazie al quale entra in relazione con il contesto in cui opera, producendo installazioni pittoriche, scultoree e site specific.
Le sue opere sono state esposte in gallerie, fondazioni e musei tra cui: The Address di Brescia, Sonnenstube di Lugano, Fondazione Feltrinelli, La Triennale di Milano, Ex-Dogana di Roma, La Mole di Ancona e Manifattura Tabacchi di Firenze.
Domenica 10 settembre, ore 11.30
Francesco Maluta e Solomostry
San Benedetto Belbo
Mostra personale di Francesco Maluta nel museo fenogliano “La Censa” Opera site-specific di Solomostry nelle strade di San Benedetto Belbo da domenica 10 settembre a domenica 5 novembre
Dopo la partecipazione alla prima mostra di Lunetta11 del 2019, la galleria presenta la prima personale nelle Langhe di Francesco Maluta (Lovere, 1983), una esposizione frutto della residenza presso il museo fenogliano “la Censa” di San Benedetto Belbo.
Il bestiario favolistico che dipinge nei suoi lavori catapulta con ironia lo spettatore tra l’epica maestosità di feroci belve indomabili e la rassicurante e un po’ goffa domesticità degli animali impagliati, un grottesco contrasto che ricorda la tragedia dell’infanzia. Attraverso una pittura connotata da un intenso uso del colore, non sempre aderente al reale, lavora su una luce, resa innaturale, in grado di mutare l’impatto visivo avvolgendo i soggetti in un ambiente onirico, illusorio, il cui carattere drammatico lascia spazio al suo aspetto più magico, e viceversa. L’interesse per la natura animale riflette una serie di problematiche attuali, dalla dinamica del dominio, al gioco eternamente irrisolto tra oppressore e oppresso, ad un’empatica osservazione degli “esclusi”.
Francesco Maluta vive e lavora a Milano. Dal 2013 è co–fondatore del collettivo artistico Fondazione Malutta. Dopo la laurea specialistica conseguita nello stesso anno presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha esposto il suo lavoro in mostre personali presso Casa Capra, Schio (Cacciatori di mute, a cura di Saverio Bonato, 2019), la Fonderia Artistica Battaglia di Milano (Bernoccolo, 2018), TRA Treviso Ricerca Arte (Totoaba, a cura di Rossella Farinotti, 2018) e l’Orto Botanico di Siena (Tiepida Simbiosi, a cura di Michela Eremita, 2018). Molte le mostre collettive a cui ha partecipato.
Solomostry (Milano, 1988) torna in Alta Lagna con un progetto dedicato alle strade di San Benedetto Belbo. Dopo aver popolato Mombarcaro nel 2020 con le sue bandiere, dedica a San Benedetto Belbo un popolo di mostri in terra cotta. Piastrelle 15×15 ognuna delle quali è incisa a mano, colorata ad engobbio, cristallinata e cotta. Tutti uguali ma tutti diversi. Ogni singola
piastrella da sola è fragile, ma unita alle altre diventa forte e resistente: uniti occupiamo lo spazio, inamovibili e concreti di terra.
Solomostry vive e lavora a Milano.
Ha iniziato con i graffiti nel 2002, si laurea in Graphic Design & Art direction.
Utilizza varie tecniche e materiali, predilige grandi formati e un iconografia impattante.
è rappresentato da Lunetta11, Cellar contemporary e Wunderkammern in Italia, ed in Svizzera da Kolly Gallery. Ha esposto in fiere italiane ed internazionali, ha partecipato a mostre collettive presso musei e collabora con diversi brand.

